La vicenda della costruzione del Palazzo del Governo si inserisce in quella più ampia del risanamento del centro cittadino. La politica urbanistica labronica, sostenuta dall'assiduo interessamento di Ciano per il futuro della propria città natale, si esprime, coerentemente con quanto sperimentato nelle altre città italiane, attraverso il progetto di edifici e spazi pubblici che con la loro grandezza, aulicità e "classica modernità" siano espressione chiara dello stretto connubio tra politica ed architettura. A partire dal 1926 Livorno aveva già conosciuto un primo consistente intervento di risanamento, circoscritto all'area del dietro Duomo e di via Cairoli, ma è di fatto con la Legge nazionale per la ricostruzione del centro, firmata da Mussolini nel giugno del 1935, che si gettano le basi per la cancellazione di alcuni importanti quartieri popolari e la loro conseguente sostituzione con edifici più consoni alle ambizioni del Regime.