
Presentazione
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Perché un Dizionario
di didattica? Diversi sono i motivi che lo hanno richiesto. Il primo è
senza dubbio la mancanza, in una disciplina così complessa e attuale,
di un valido ed esaustivo strumento di consultazione. Il secondo
non meno importante lo offre il quadro di sviluppo delle discipline
delle Scienze dellEducazione, nel quale la Didattica (generale,
dellhandicap, psicopedagogica, ecc.) sta assumendo un ruolo determinante.
Un ruolo che in precedenza certamente non era stato avvertito con sufficiente
chiarezza e conoscenza. In questo quadro la Didattica si colloca, come
disciplina, nella posizione riservata ad una scienza operativa.
Con il termine didattica ci si riferisce sia a una disciplina scolastica,
sia allattività di chi insegna, sia alla riflessione e progettazione
relative allinsegnamento, alla definizione di orientamenti, conoscenze,
condizioni, modalità operative che si ritiene possano assicurarne
lefficacia formativa. Va subito detto che la didattica non è
una tecnica o perlomeno non è soltanto quella. È lapplicazione,
svolta in modo sistematico e metodico, di una teoria psicopedagogica.
Affermare che la didattica svolge soltanto una funzione operativa è
come definire una stretta di mano un semplice atto motorio e non un comportamento
sociale tipico in una data cultura. Viene riconosciuta, oggi, alla didattica,
una forza di trasformazione che tempo addietro era attribuita ad altre
discipline teoretiche, considerate di maggior spessore culturale.
In effetti, lazione didattica stabilisce con la realtà un
impatto diretto e operativo, non soltanto teorico. La presunzione di trasmettere
una particolare visione del mondo, un compito riservato in altri tempi
alla filosofia o alla sua «ancella», la pedagogia, che si
attribuiva il diritto di essere considerata «portavoce» della
filosofia per la formazione dellinfanzia, è scaduta poiché
si riconosce che non sono né il solo pensiero né la sola
parola a modificare la realtà. Soltanto modificando il comportamento
si produce una variazione del rapporto tra la persona e il suo mondo.
Soltanto entrando in una prospettiva diversa, ci si immerge in una realtà
rinnovata.
La definizione di didattica rinvia a quella di insegnamento, identificabile
come attività volta intenzionalmente, in forma organizzata, in
genere nella scuola e, secondo procedimenti ritenuti efficaci, tendente
a sviluppare (estendere, approfondire, modificare) abilità, conoscenze,
atteggiamenti, valori. Possiamo anche dire, secondo unottica in
qualche misura diversa, che linsegnamento è unattività
che si propone di sviluppare (estendere, approfondire, modificare) il
rapporto del soggetto con la propria e con le altre culture. In definitiva,
soltanto richiamandoci a un quadro di riferimento teorico il termine educazione,
di cui la didattica è il mezzo operativo nella scuola, può
assumere un valore coerente, giusto o giustificato che sia, più
o meno accettabile. Se non fosse così, latto educativo potrebbe
essere sostituito, senza cambiare validità e senso, da altri termini,
come: allevare, ammaestrare, istruire, affinare, ingentilire, sviluppare,
coltivare, incivilire, conformare e formare. E, in effetti, ciò
è possibile se si rinvia il tutto a un incoerente ed elusivo quadro
di riferimento sociale. Altrimenti, gran parte dei termini sopra indicati
potrebbero venire considerati dei pericolosi sinonimi, dei «falsi
amici», che non possono sostituire il senso di educare se non contraffacendolo.
Se, invece, si vuole esprimere il proprio pensiero in modo coerente o
si vuole dare un senso alle proprie azioni, per definire termini come
educazione, formazione e didattica necessita partire da un quadro di riferimento
che includa termini-problemi come società, cultura, famiglia e
modelli educativi, collocandoli in una prospettiva che abbracci i postulati
più moderni delle Scienze delleducazione.
Per comodità di ricerca le voci dei dizionari si susseguono in
ordine alfabetico e questo Dizionario non fa eccezione. Diversamente da
altri dizionari, però, questo ha una impostazione che raccorda
le voci con le altre attraverso dei riferimenti, in modo da presentare
il testo del Dizionario come una unica struttura articolata. Ciò
vuol dire che la teoria su cui si fonda il dizionario è unica e
che le singole voci sono articolazioni esplicative. La presenza di un
termine con asterisco (*) rimanda al termine segnato come voce autonoma.
Ad esempio: alla voce Abitudine è presente la frase «egli
[Locke] si appoggiava al giudizio del filosofo Bacone, il quale sosteneva
che ogni forma di educazione*
». Lasterisco segnala lesistenza
di una voce autonoma Educazione e quindi collega direttamente abitudine
a educazione. E così, altro esempio, alla voce Didattica vengono
segnalati i termini Comenio*, Modello*, Metodi didattici* e Apprendimento*:
lasterisco segnala la presenza di altrettante voci autonome nel
dizionario che si collegano tra loro formando un unico pensiero teorico.
Inoltre, alla fine delle voci può essere presente una duplice segnalazione:
una è data da una freccia e una voce (Æ Metodi didattici)
e vuole indicare la presenza di una relativa voce autonoma nel Dizionario,
parallela e complementare. Laltra segnalazione è data dalla
presenza di richiami bibliografici (es.: L. Gallino, Lattore sociale,
Torino, Einaudi, 1987), utile a chi è alla ricerca di fonti o di
un ampliamento della conoscenza. In questo senso si può affermare
che linsieme delle segnalazioni delle voci autonome, dei richiami
diretti e bibliografici compongono il Dizionario in ununica struttura
teoricamente articolata.
Questo Dizionario di didattica è composto da 350 lemmi che costituiscono
la struttura tematica di base e da 1000 richiami. Inoltre, ben 800 sono
gli Autori che hanno dato voce al Dizionario e che ne compongono la bibliografia.
Linsieme costituisce uno strumento di consultazione, utile a chiunque
intende aggiornarsi o formare una solida e aggiornata conoscenza della
moderna didattica. LAutore intende offrire questo Dizionario di
didattica agli studiosi, agli insegnanti e a quanti hanno a cuore la Scuola
e il futuro dei giovani.
LAutore
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