PISA
- Semplice omissione o deliberata censura? Il ritrovamento di una lettera
di Giacomo Leopardi, scritta il 30 aprile del 1827 al fratello Carlo e
poi dimenticata, è al centro di un appassionante enigma letterario.
Della missiva fino ad oggi si conoscevano i contenuti grazie a una trascrizione
del biografo Prospero Viani conservata nellArchivio di Stato di
Reggio Emilia. Un documento simile alloriginale, questo, anche nei
minimi particolari, ma con uninspiegabile omissione: quella di un
capoverso nel quale Giacomo descrive, deluso, la bellezza delle figlie
di Geltrude Cassi, la donna al quale il genio di Recanati appena adolescente
dedicò il Diario del primo amore e lelegia Il primo amore
. La lettera è stata scoperta dal docente fiorentino Alessandro
Panajia. Si è materializzata in un archivio privato di Pavia mentre
Panajia stava lavorando a un saggio dedicato a Teresa Teja Leopardi, cognata
scomoda del poeta, che sarà pubblicato dallEdizioni Ets di
Pisa. Ieri mattina Panajia e Franco Foschi, direttore del Centro nazionale
di studi leopardiani di Recanati, hanno presentato in anteprima la scoperta.
La lettera, scritta da Leopardi mentre si trovava a Bologna, è
rivolta allamatissimo fratello Carlo. Marco Gasperetti
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