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Ipertesto
«Un
ipertesto è un software che consente una gestione non lineare delle
informazioni bensì tramite associazioni (links) tra testi o componenti
testuali. Quando lassociatività si estende dal linguaggio
scritto ad altri sistemi simbolici (immagini, suono, animazioni) si parla
più propriamente di ipermedia. Si tratta di strumentazioni che
consentono flessibili spazi di manovra al lettore; questi è trasformato
in un esploratore o se vogliamo attenerci alla metafora più diffusa,
in un «navigatore» che può scegliere ad ogni istante
la rotta da seguire» [A. Calvani, Manuale di tecnologie delleducazione,
Pisa, Edizioni ETS, 1995, p. 84].
Gli ipertesti hanno cominciato a divenire noti ai non addetti ai lavori
a partire dallestate del 1987 quando lApple introdusse Hypercard;
dal 1987 ad oggi gli ipertesti/ipermedia hanno continuato una
strepitosa avanzata, fino a costituirsi allinizio di questo decennio
come uno dei riferimenti di maggior risalto allinter-
no delle Nuove Tecnologie dellInformazione.
Lipertesto consente un tipo di scrittura non sequenziale, nel senso
che un brano non deve seguire conseguentemente il precedente. Lipertesto
comprende una serie di brani di testo tra i quali sono stati costruiti
dei collegamenti che consentono al lettore differenti cammini. Il lettore
ha di fronte un testo, che comprende animazioni, suoni o immagini, il
quale gli consente di seguire diramazioni particolari. Di fronte alla
figura di un pianista che sta suonando, il lettore può interrompere
la musica per conoscere tutto o sul pianista o sullautore del testo
che viene suonato, e in tal modo integra quanto vede e ascolta.
«Che possibilità offrono gli ipertesti per leducazione?
La nuova tecnologia può agire in alcune direzioni principali, quella
della articolazione dei percorsi (creare più tragitti di apprendimento
differenziati per complessità, per tipologia simbolica), quella
della criticizzazione dei materiali informativi (informazioni di carattere
critico-meto-dologico o varianti di una teoria o di un concetto possono
coesistere a latere della sua definizione), quella della transdisciplinarità
(possibilità di attraversamenti tra discipline diverse), quella
della ristrutturabilità (possibilità di esaminare gli stessi
materiali da ottiche diverse), quella della collaboratività (possibilità
di far coesistere ed agevolare lintegrazione di apporti tra soggetti
diversi).
Fondamentale è il fatto che queste strumentazioni propongono una
svolta rispetto al tradizionale modo di concepire la progettazione curricolare
basata per lo più su percorsi sequenziali e sostanzialmente omogenei
in quanto prospettano percorsi reticolari flessibili, articolati attraverso
una varietà di nodi informativi, variamente interconnessi e diversificati
al proprio interno, non solo per formato e sistema simbolico ma anche
per tipologia di apprendimento: dallapproccio tutoriale, al game,
allesplorazione libera. Il progettista dispone opportunità
e stimoli nei vari ambienti lasciando al visitatore/esploratore la possibilità
di soffermarsi su di un aspetto o su di un altro, di intraprendere una
strada oppure unaltra, di aggirare un ostacolo passando da altri
percorsi. Siccome la preparazione e laggiornamento di un ipertesto
sono abbastanza agili, il materiale informativo si può facilmente
arricchire sulla base di quanto può emergere dalla eventuale sperimentazione.
Per questa strada si sviluppa la personalizzazione nel tentativo di rendere
lambiente di apprendimento il più vicino possibile alle forme
più congeniali per ogni individuo» [A. Calvani, op. cit.,
p. 86].
Luso dellipertesto presenta anche un rovescio della medaglia:
rileva lautore citato che «la grande disponibilità
di risorse disseminate e diversificate che gli ambienti ipertestuali tirano
in causa può incorrere nel rischio della dispersività e
della scarsa comprensibilità da parte degli utilizzatori».
Come dire che il libro offre ancora una lettura forse meno ricca di diramazioni
possibili, ma più riflessiva e approfondita.
Æ Libro mischiato
Æ Educazione multimediale
D. Scavetta, La metamorfosi della scrittura: dal testo allipertesto,
Scandicci (Firenze), La Nuova Italia, 1992.
M. Ricciardi, Gli ipertesti, Milano, F. Angeli, 1994.
A. Calvani, Manuale di tecnologie delleducazione, Pisa, Edizioni
ETS, 1995.
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