Il Settecento, il “secolo d’oro dell’estetica”, ha ospitato la nascita e i primi sviluppi di questa disciplina. Il periodo successivo, che va dalla pubblicazione della Critica della capacità di giudizio (1790) alle lezioni berlinesi di Hegel (fino al 1829), è denso di apporti fondamentali allo sviluppo dell’estetica. I contributi raccolti in questo volume approfondiscono come l’estetica tedesca si sia sviluppata e trasformata. A partire da Kant e fino a Hegel, le opere di Schiller, Schleiermacher, F. Schlegel, Hölderlin e Schelling vengono discusse a analizzate con l’intento di instaurare un dialogo tra le loro prospettive e offrire così un’idea del divenire dell’Estetica come disciplina filosofica.
Luigi Filieri (Lecce, 1988) è dottorando presso la Scuola di Dottorato in Filosofia delle Università di Pisa-Firenze. È stato Erasmus Fellow presso la Ruprecht-Karls Universität di Heidelberg, Visiting Research Fellow presso la Brown University (Providence, RI) e Gastwissenschaftler presso la Goethe-Universität di Francoforte. Attualmente è Editorial Assistant per la rivista «Studi Kantiani» e cultore della materia per Estetica. Si è occupato del pensiero di Immanuel Kant, dei suoi sviluppi nei sistemi post-Kantiani e della filosofia di Ernst Cassirer.
Marta Vero (Catanzaro, 1990) è dottoranda presso la Scuola di Dottorato in Filosofia delle Università di Pisa-Firenze. Si occupa principalmente di tragico e teorie della tragedia nel Sette- e Ottocento tedesco, con particolare riguardo a Hölderlin, Schiller, F. Schlegel, Schelling e Hegel, e alle influenze che quelle filosofie hanno avuto nel pensiero del giovane Nietzsche, del giovane Benjamin e di Szondi. Ha studiato all’Università di Pisa e in diverse università tedesche, tra cui la Friedrich Schiller Universität Jena e la Goethe-Universität di Francoforte.