A un primo approccio, può forse apparire stranoche Michel Henry, dopo aver racchiuso le sue prime fondamentali ricerche sul senso dell’ego e sulla ontologia fenomenologica universale nell’Essenza della manifestazione, abbia poi deciso di dirigere la propria attenzione a questioni, per dir così, regionali, soffermandosi in particolare sulle tesi della psicoanalisi, sulla natura del corpo e sull’estetica kandinskyana.
Gli studi qui presentati si propongono di affrontare proprio questi aspetti del labirintico percorso concettuale henryano, provando a elucidare talune difficoltà che possono emergere allorquando si affrontano temi quali la corpor(e)alità, l’inconscio e soprattutto la vibrazione
dell’invisibile allorché questo si rivela nella (de-)figurazione pittorica.
Nato a Pozzuoli (NA) nel 1966, è Dottore di Ricerca in Filosofia e Dottore di Ricerca in Teologia. Attualmente dirige la Fondazione “Centro per la Vita” di Pozzuoli e collabora con la Research Executive Agency della Commissione Europea. Dal dicembre 2019 è Docente a contratto di Filosofia morale - Etica dell’ambiente nella ''Università degli Studi di Napoli “Federico II”.