La vita di san Ranieri viene esposta partendo da un rigoroso esame e confronto delle fonti bibliografiche, sia manoscritte (dal più antico testo del canonico pisano Benincasa, amico e contemporaneo del santo e le successive redazioni coeve) che date alle stampe. L’Autore passa poi ad illustrare la sua canonizzazione (formalizzata solo nel sec. XVII), le chiese, gli oratori, le confraternite e le molteplici suppellettili sacre a lui dedicate, nonché il ciclo pittorico in Camposanto Vecchio (commissionato a due famosi artisti del tempo, Andrea Fiorentino e Antonio Veneziano, negli anni 1377-85) e le origini delle solenni feste in suo onore, a partire da quella del 1628, quando il 17 giugno fu proclamato festa di precetto per tutta la diocesi.