Apparso nel 1945, esattamente settant’anni fa, nella collana dei «Saggi» di Einaudi, Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi fece scoprire all’Italia e al mondo la civiltà contadina del Mezzogiorno nella sua condizione di miseria e immobilità, ma anche nella ricchezza dei suoi valori e delle sue tradizioni millenarie. Il libro, che riesce a contaminare felicemente generi diversi, ebbe un immediato successo e venne tradotto ben presto in numerose lingue. Sottoposto a un nuovo e attento esame attraverso un approccio pluriprospettico e multidisciplinare (letterario, storico, artistico, antropologico), sono emerse nuove chiavi di lettura e stimolanti proposte ermeneutiche. Ne è venuta fuori così un’immagine nuova del Cristo, più mossa e dinamica, animata da interne tensioni, che ha preso il posto di interpretazioni un po’ troppo unilaterali e ha fatto giustizia di alcuni luoghi comuni.
Antonio Lucio Giannone è professore ordinario di Letteratura italiana contemporanea presso l’Università del Salento. Ha pubblicato, fra l’altro, i seguenti volumi: Bodini prima della “Luna”, Lecce, Milella, 1982; Tradizione e innovazione nella poesia italiana del Novecento, Lecce, Milella, 1983; La “permanenza” della poesia, Cavallino di Lecce, Capone, 1989; Futurismo e dintorni, Galatina, Congedo, 1993; Scrittori del Reame, Lecce, Pensa, 1999; L’avventura futurista. Pugliesi all’avanguardia (1909-1943), Fasano, Schena, 2002; Le scritture del testo, Lecce, Milella, 2004; Modernità del Salento. Scrittori, critici, artisti del Novecento e oltre, Galatina, Congedo, 2009; Tra Sud ed Europa. Studi sul Novecento letterario italiano, Lecce, Milella, 2013.