L’orgoglio, come affermazione e autodeterminazione dell’esistenza, non è solo la sfida che il singolo lancia all’ambiente ostile in cui vive, ma è soprattutto una forma di sapere che circola all’interno dello spazio della militanza come bene comune, come motore dei movimenti lesbici, gay, bisessuali, transessuali e transgender, queer, intersex e/o asessuali – LGBTQIA. Le soggettività messe in movimento dalle minoranze sessuali sono il risultato di relazioni che, nella quotidianità del lavoro militante, trasformano l’individuale in collettivo e fanno dell’orgoglio una questione politica.
Questi saggi propongono un’analisi delle tensioni sorte in merito all’emergenza e all’integrazione di componenti e tematiche in precedenza escluse o invisibili, fra cui i soggetti transgender o la questione intersex; relegate ai margini, come le lesbiche; negate perché scomode, come quelle dei soggetti che sfuggono al modello dell’omosessuale “moderno”; impensate, come l’esperienza della doppia discriminazione, sessuale e razziale; sfuggenti, come la politica queer; o nuove, come le contro-mobilitazioni che contestano le politiche di genere e della sessualità, suscitando strategie di lotta inedite.
Si tratta dunque di fornire strumenti per interpretare e capire alcuni dei nodi che, negli ultimi anni, hanno trasformato l’attivismo e l’identità stessa dei movimenti LGBTQIA.
Contributi di: Elisa A. G. Arfini, Daniela Crocetti, Aurélien Davennes, Magali Della Sudda, Konstantinos Eleftheriadis, Massimo Prearo, Gianfranco Rebucini, Susan Stryker, Verta Taylor, Nancy Whittier