con la collaborazione di
Gianfranco Ferraro, Pietro Gori, Carlotta Santini
La raccolta di scritti brevi con cui vogliamo far festa a Giuliano Campioni in occasione del suo settantesimo compleanno non è il manifesto, sia pure plurale e colorato, di una scuola, ma qualcosa di più: la manifestazione di una rete di amicizia fatta di scambi scientifici, di convergenze metodologiche, di rispetto della pluralità delle prospettive e di comune volontà di alimentare un dialogo che traversa le nazioni, le scuole, le sensibilità personali. Questo dialogo è prevalentemente incentrato su Nietzsche perché, grazie all’impresa di Colli e Montinari e al lavoro di Campioni e dei suoi allievi, la scuola italiana è naturalmente al centro della ricerca internazionale sul filosofo, anche se la sua centralità non funziona per egemonia, ma per spirito di emulazione e di superamento in un contesto felicemente multilaterale. Tuttavia gli scritti qui raccolti non riguardano soltanto Nietzsche, ma più in generale i temi, i filosofi e i periodi storici a cui Giuliano Campioni si è interessato nella sua attività di studioso e di insegnante: Schopenhauer, Wagner, Renan, Burckhardt, la politica, l’etica, la psicologia, la musica…
Questo volume è dunque un omaggio a un maestro. Tuttavia, gli amici e gli allievi che nel tempo sono diventati amici sanno bene quanto Giuliano Campioni ritenga improprio ed esagerato, se non addirittura assurdo, che lo si consideri tale. Per questo spesso si trovano a chiamarlo maestro per scherzo, costretti a ricorrere all’oraziano ridendo dicere verum. Si può pensare al maestro come a una figura che orienta e guida ma anche che controlla e condiziona; come a un’autorità che si può trasformare talvolta in un vincolo e in un freno; una personalità da cui si dipende e da cui non ci si riesce a distaccare. Ma lo si può pensare anche diversamente: come un punto di forza in mezzo ad altri punti di forza, come una leva in grado di schiudere aperture e generare prospettive, come uno snodo nella rete di relazioni che si distende tra passato e futuro.