La fede tradita e vendicata fu la prima opera ad andare in scena al Teatro di San Bartolomeo di Napoli dopo l’avvio della nuova stagione politica guidata dagli Asburgo, subentrati al governo spagnolo nell’estate del 1707. La notizia della prima rappresentazione, cui presenziarono il nuovo viceré con la sua corte e la nobiltà napoletana, comparve nella «Gazzetta di Napoli» del 6 dicembre 1707, dalla quale ricaviamo anche la data precisa: «Giovedì primo del corrente [1 dicembre] andò per la prima volta in iscena nel teatro di S. Bartolomeo il dramma musicale intitolato La fede tradita e vendicata, ove fu a goderne il divertimento con tutta la nobiltà S. E. il viceré generale conte di Daun».1 Si trattava della ripresa dell’omonima opera andata in scena a Venezia tre anni prima, con libretto di Francesco Silvani e musica di Francesco Gasparini. Il librettista Carlo De Petris e il compositore Giuseppe Vignola adattarono il dramma per la platea napoletana e vi inserirono per l’occasione le scene comiche affidate ai personaggi di Lesbina e Milo.