Storia e storie capaci di intrecciare e attraversare saperi diversi; studi in grado di ripercorrere processi di concettualizzazione e di costruzione di categorie analitiche rilevanti. Itinerari che tentano di restituirci un senso del cambiamento culturale e della sensibilità collettiva; percorsi che attraversano forme diverse di comunicazione sociale e che elettivamente sostano sulle variegate figure dell’alterità, sugli anacronismi, sulle anomalie. Per queste vie ci incamminiamo. collana diretta da cura editoriale Marica Setaro |
Vedi anche |
Il caso di G.
Collana: studi culturali (11)
Torino, novembre 1928. Un uomo viene arrestato e successivamente internato nel manicomio di Collegno. È il fratello a denunciarlo e quasi sicuramente a rivelarne le “tendenze omosessuali”, sapendo che questo comporterà l’arresto, il confino o il ricovero in ... |
||
Pelle nera, maschere bianche
Collana: studi culturali (10)
Scritto nel 1952, in pieno processo di decolonizzazione, questo saggio di Frantz Fanon analizza con rigore e finezza i meccanismi di oppressione politica e psicologica riservati all’uomo di colore. Una scrittura capace di restituire la fisicità delle sofferenze, una riflessione ... |
||
Isteria complicata da estasi
Collana: Studi culturali (9) Tra il 1822 e il 1825 nella città termale di Aix-les-Bains in Savoia, una giovane ragazza proveniente da una famiglia contadina, Nanette Leroux, viene curata da un medico di provincia, il dottor Despine. La ragazza soffre di sintomi isterici molto gravi e la cittadina diventa teatro di una ... |
||
"Cose de laltro mondo"
Collana: Studi culturali (8) La Grande Guerra fu un enorme "esperimento di psicologia sociale": nelle trincee si incontrarono e si scontrarono uomini di classe, provenienza e cultura diversa. La storiografia ha posto l'accento sull'effetto omogeneizzante della guerra totale, fino a parlare di una "cultura di guerra" di ... |
||
Le officine della follia
Collana: Studi culturali (7) Esperienza tutta novecentesca, il frenocomio – poi ospedale psichiatrico – di San Girolamo di Volterra è squisitamente connotato dalla terapia del lavoro: al suo interno si coltivava, si fabbricava, si produceva. Le officine, però, rappresentano anche una metafora: accaparrarsi fette sempre più ... |
||