ITA-ENGLISH text Per tutto il corso del secondo millennio dell’era volgare, o poco più o poco meno, ebrei residenti a Pisa celebrarono, anno dopo anno, e forse con la sola eccezione del terribile 1943-1944, i sabati e le feste del loro calendario liturgico. Ma, ogni volta, gli ebrei che si riunivano in queste occasioni rituali erano raramente gli stessi degli anni precedenti, o i loro figli, o i figli dei loro figli. Si contano infatti sulle dita di una mano le famiglie ebraiche che poterono, o possono, vantare una permanenza a Pisa superiore ai due secoli. La continuità dell’insediamento ebraico nella città si basa dunque su una sorta di “staffetta” fra gruppi di diverse origini che dopo qualche decennio di residenza lasciavano il posto ad altri ebrei che sopravvenivano. For more or less the whole of the second millennium of the common era Jews residing in Pisa have gathered together to celebrate, year after year, perhaps with the sole exception of that terrifying 1943-1944, the Sabbaths and Festivals of the Hebrew Calendar. But the Jews who met, each time, to celebrate these occasions were not always the same, or their children or grandchildren, as those of the previous years. The number of Jewish families who could, or can, boast a continual permanence in Pisa that exceeds two centuries can be counted on the fingers of one hand. The continuity of the Jewish settlement in the city is made up of a sort of “relay team” composed of families coming from different places who after some decades were substituted by other Jews who took their places.