In che modo si dà la relazione tra libertà e conflitto? Come si manifesta la loro coappartenenza?
I saggi raccolti in questo libro intendono illustrarla alla luce di una dialettica interna al pensiero, al testo, al mondo. Forse non ha molto senso parlare di conciliazione
o separazione, quanto piuttosto della necessità di rintracciare il filo che segue il loro stesso sviluppo. Se la libertà è l'apertura fondamentale dell’uomo e del mondo, e il conflitto è, con le parole di Eraclito, il padre di tutte le cose, ecco che la domanda sulla loro comunanza esige più di una semplice risposta: esorta ad interrogare più a fondo il loro spazio d'azione. In questi saggi Günter Figal ne esplora i significati attraverso le parole dei grandi interpreti del pensiero.
Passando per Benjamin e Schmitt, Hegel e Heidegger, Kierkegaard e Jünger, Nietzsche ed Adorno, Figal interpreta la libertà e la sua inconciliabilità produttiva con il conflitto, mostrando "ciò che non deve essere deciso, né negato, ma che rende possibile le molteplici forme e figure della vita stessa".