Fino a che punto la presenza di autori, quali Duride, Timeo e Callia, così diversi per tendenze politiche e per formazione letteraria possa evincersi fra le linee della tradizione pervenuta in Diodoro e in Giustino, è indicato da questo volume che tiene presenti anche le esigenze di un'epoca che legava più strettamente le nuove forme del potere alle esigenze della propaganda. Matrici di ispirazione , interpretazioni di ambienti punici, angolazioni di vario genere e di vario colore politico risultano evidenziate con convinzione, ma anche con molta prudenza.