Il volume rintraccia costanti essenziali della drammaturgia seicentesca, attraverso l’analisi di diverse opere di Corneille, Molière, Racine. Nel conflitto presente tra istanze trasgressive e norme si mette in risalto, in particolare, il ruolo svolto dall’ideale di potere spassionato che si può affermare solo a doloroso scapito di passioni vietate e di privilegi. Tale ideale, nobile e virtuoso, corrispondeva alla moderna concezione dello Stato che lungo il secolo si affermava in Francia. A queste analisi d’argomento seicentesco si accompagnano in appendice due saggi che indagano i rapporti tra teatro e romanzo, rispettivamente nel Settecento e nell’Ottocento, e un ultimo saggio che discute le differenti teorie della comicità.
Francesco Fiorentino ha insegnato presso l’Università di Bari. Al teatro del Seicento ha dedicato vari articoli e due volumi: Il ridicolo nel teatro di Molière (Einaudi 1997) e Il Teatro del Seicento (Laterza 2008). Ha inoltre diretto l’edizione italiana del Teatro di Molière (Bompiani, 2013). Ha tradotto e commentato le Massime di La Rochefoucauld (Marsilio 2000). Ha studiato in numerosi saggi, pubblicati in Italia e in Francia, il romanzo dell’Ottocento e in particolare l’opera di Balzac. Ha fondato e dirige la «Revue italienne d’études françaises».