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Home Le Collane MOUSAI. Laboratorio di archeologia e storia delle arti (30) 9788846762979
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Gli scavi Paolozzi-Brenciaglia del 1884-1885 a Bisenzio

Materiali dai Musei Nazionali di Firenze, Chiusi e Arezzo

Autore/i: Mattia Bischeri

Collana: MOUSAI. Laboratorio di archeologia e storia delle arti (30)

Pagine: 292
Formato: cm.21x27
Anno: 2023
ISBN: 9788846762979

Stato: Disponibile
  • Descrizione

Bisenzio rappresenta uno dei centri più rilevanti dell’Etruria meridionale interna tra il X e il VI sec. a.C., a controllo di un ampio territorio esteso sulla sponda sud-occidentale del lago di Bolsena tra i distretti di Vulci, Tarquinia e Orvieto. Gli scavi privati del 1884-1885, condotti dal Cav. Giovanni Paolozzi di Chiusi nelle proprietà dei fratelli Enrico e Napoleone Brenciaglia di Capodimonte, segnano nella storia degli studi la scoperta scientifica di Bisenzio e l’inizio delle indagini sistematiche nei suoi sepolcreti. Questo episodio appare significativo soprattutto nel tratteggiare alcune delle principali prospettive scientifiche e delle problematiche amministrative della tutela archeologica nell’Italia postunitaria. Era infatti l’epoca dell’apertura del primo ufficio statale per la tutela delle antichità, in seno al Ministero della Pubblica Istruzione, e delle prime esplorazioni legate al progetto della Carta Archeologica d’Italia, che fino ad allora avevano interessato soprattutto il versante orientale del lago. Questo lavoro tenta di tracciare, attraverso ricerche di archivio, le vicende legate agli scavi e alla dispersione dei materiali archeologici, oggi in parte conservati in musei nazionali ed esteri, dei quali viene poi fornita nel catalogo l’edizione critica completa.


Mattia Bischeri ha conseguito nel 2021 il dottorato di ricerca in Archeologia (curriculum Etruscologia) presso la Sapienza – Università di Roma, occupandosi dei contesti funerari di Età orientalizzante ed arcaica della necropoli di Tolle (Chianciano Terme, SI). Dal 2022 è assegnista di ricerca presso l’Università per Stranieri di Siena e collabora al progetto di ricerca internazionale sul santuario termale etrusco-romano del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni (SI). I suoi principali interessi di ricerca vertono sulla storia dell’archeologia italiana e sull’archeologia dell’Italia preromana, in particolare lo studio della cultura materiale, l’archeologia funeraria e del sacro.