È passato un secolo dalla nascita di Riccardo Ambrosini. Nella ricorrenza, questo volume riprende quattro suoi scritti e li accompagna con il testo della sua lezione di congedo dall’insegnamento universitario. Sono testimonianze di una scepsi inesausta, di una continua messa in discussione delle teorie, dei metodi e dell’oggetto medesimo della linguistica. Ferdinand de Saussure dettò un arduo compito a chiunque si accosta a lingua e lingue con pretesa di scienza (né, ovviamente, ne dispensò se stesso): non essere inconsapevole di «ce qu’il fait». Questo libro procura esempi dei modi con i quali un mandato tanto impegnativo echeggiò nello spirito di Riccardo Ambrosini.
Studioso dal vasto e impareggiabile spettro di competenze e di interessi, come dicono i più di quattrocento scritti del suo lascito scientifico, Riccardo Ambrosini (Livorno, 1925 - San Lorenzo di Moriano, Lucca, 2008) studiò a Pisa e a Friburgo in Brisgovia. Insegnò a Perugia, Cagliari, Palermo e infine a Pisa, dove per un trentennio tenne la cattedra di Linguistica generale.