Questo lavoro intende offrire un contributo anche al dibattito che si è aperto già da tempo in merito all'attuazione dell'art. 133 del Codice dei beni culturali e del Paesaggio che prevede la costituzione di osservatori regionali per il Paesaggio a fianco di un osservatorio nazionale.
Per inquadrare il tema sono stati argomentati in forma sintetica sia i processi che hanno fatto assumere rilevanza allo "strumento osservatorio" per il suo legame strategico e funzionale al monitoraggio e alla verifica dell'efficacia delle politiche pubbliche, sia gli approcci culturali e metodologici che hanno guidato l'elaborazione della Convenzione Europea e del Codice dei beni culturali e del Paesaggio, provvedimenti nei quali con diverse modalità ed in diverse forme trova legittimazione giuridica la costituzione di detti osservatori.
La seconda parte del lavoro è tutta dedicata al caso "Toscana": dopo una breve esposizione delle principali tappe del percorso culturale che ha contraddistinto le politiche regionali in materia di paesaggio, vengono descritti i contenuti più rilevanti del Piano di Indirizzo Territoriale avente valore di piano paesaggistico, con la finalità di supportare la trattazione conclusiva del lavoro riservata alla esplicitazione e alla argomentazione della proposta di "funzionamento" dell'osservatorio regionale toscano.