Se la storia è intrinsecamente legata ad ogni aspetto della nostra vita, anche i racconti – non importa se fantastici o attinenti alla realtà direttamente vissuta – conservano, per chi sappia e voglia individuarle, tracce del passato e delle nostre radici profonde.
La tesi di fondo del volume, infatti, è che si possano rintracciare, anche all’interno della produzione letteraria, le linee guida delle trasformazioni politiche, economiche e sociali che hanno coinvolto il nostro Paese negli ultimi centocinquanta anni. Ma non solo.
Colta attraverso lo sguardo partecipato, critico, severo, propagandistico, militante, oppure ironico e irriverente dello scrittore, la scuola appare come un organismo complesso, vivo e vivace, ricco di contraddizioni, di ambivalenze quando non, addirittura, di antinomie. È nelle storie, infatti, che la scuola palesa il proprio lato nascosto trasformandosi in un ‘altrove’, talvolta inquietante e oscuro, che è necessario decifrare e interpretare.
Anna Antoniazzi è ricercatrice di Letteratura per l’infanzia presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Genova. Studiosa del rapporto narrativo e immaginativo che lega il libro agli altri media è autrice di articoli in riviste specializzate e saggi in volumi collettivi. Tra le sue pubblicazioni: Labirinti elettronici. Letteratura per l’infanzia e videogame (Milano, 2007); Nella stanza dei bambini. Tra letteratura per l’infanzia e psicoanalisi (con Adalinda Gasparini, Bologna, 2009), Romagna notturna. Fantasmi, spiriti e apparizioni tra fiaba, leggenda e storia (Cesena, 2011) e Contaminazioni. Letteratura per ragazzi e crossmedialità (Milano, 2012).
È autrice del video Lo sguardo di Chamsous Sabah. Bambine nell’immaginario (MeLa, 2014).