Il tema dell'attore in Nietzsche, pur avendo un'indiscutibile centralità - e non solo per le teorie estetiche del filosofo - è stato finora poco affrontato dagli studi. I frammenti, le lettere e gli scritti di Nietzsche hanno rivelato, su questo tema, connessioni, vicinanze e incrinature sempre più visibili con Richard Wagner fino alla definitiva rottura che sembra capovolgere le posizioni iniziali del filosofo. La distanza che si consuma a riguardo della "metafisica dell'arte", mostra la superiore fedeltà di Nietzsche al primo Wagner feuerbachiano che vedeva nella corporeità del mimo, nella sua capacità comunicativa, la piena manifestazione dell'arte dionisiaca. A partire da questi intrecci e confronti, il testo mostra come le teorie del filosofo e del musicista abbiano avuto un ruolo importante e spesso inaspettato nelle avanguardie teatrali francesi del Novecento, in figure centrali ed emblematiche quali Copeau, Baty col suo drame integrale fino ad arrivare ad Artaud e al suo teatro senza testo. In questi radicali innovatori, il Wagner musicista cede il posto al Wagner "uomo di teatro", al Wagner metteur en scène dando paradossalmente ragione al Nietzsche del Caso Wagner. L'utilizzazione da parte di queste avanguardie è spesso inconsapevole delle differenze: alcune volte si richiama esplicitamente a Wagner, altre al Nietzsche wagneriano della Nascita della tragedia, in qualche caso fa giocare Nietzsche contro Wagner. Francesca Manno, Pensionnaire etrangère dell'Ecole Normale Supérieure di Paris, ha conseguito il Dottorato in Etica e Antropologia. Storia e Fondazione presso l'Università del Salento ed è attualmente assegnista presso l'Università di Pisa. Ha tenuto nell'anno accademico 2009-2010 un corso di Storia delle Idee presso l'Università della Calabria. Ha fatto parte per i bienni 2001-2003, 2005- 2007, 2007-2009 delle Unità di ricerca di interesse nazionale (MIUR) dedicate a edizioni e interpretazioni di Nietzsche e dirette da G. Campioni. Fa parte, dalla fondazione, del Centro Interuniversitario Colli-Montinari di studi su Nietzsche e la cultura europea. Le sue ricerche riguardano i movimenti e le realtà culturali francesi tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento nel loro vario intrecciarsi con le teorie di Nietzsche e di Wagner. Particolare attenzione ha dedicato alle problematiche dell'attore e della messa in scena nel movimento delle avanguardie teatrali francesi. Si è occupata di Paul Bourget di cui ha curato un'edizione italiana (editore Aragno, 2007) e spagnola (2008) degli Essais de psychologie contemporaine.