Tra i principali artefici dell’Unità italiana, Cavour cominciò a servirsi piuttosto tardi, e non senza fatica, del futuro idioma nazionale. Lo studio prende in esame il suo epistolario per descriverne, anche grazie al confronto con un piccolo gruppo di scritti destinati alla pubblicazione, la fisionomia linguistica. Chiave di lettura dei dati è la riflessione sulle caratteristiche dei documenti analizzati, e sulla collocazione sociolinguistica dello scrivente. Cavour si rivela infatti un mittente di cultura medio-alta ma privo di formazione letteraria, e proprio per questo la sua corrispondenza permette di entrare in contatto con un tipo di lingua che – a dispetto delle numerose incertezze – sa essere straordinariamente moderno e vitale.
Francesca Irene Koban (1985) si è formata come storica della lingua presso l’Università di Padova, dove ha conseguito il titolo di dottoressa di ricerca. In seguito ha lavorato come docente a contratto e assegnista. Oltre che di lingua d’uso dell’Ottocento, si occupa di sintassi e testualità della prosa letteraria.