Il manoscritto del corvo è uno dei testi più rappresentativi della produzione aubiana di ambito concentrazionario. Il racconto, che è un apocrifo letterario, si presenta come un manoscritto redatto da un corvo, che nel campo di internamento del Vernet, in Francia, studia la specie umana a beneficio dei propri simili. Con un apparente rigore scientifico, il corvo annota ciò che osserva e riporta a suo modo aneddoti e circostanze. Ne risulta una pseudo-riflessione antropologica redatta da un cronista inverosimile, il quale, con la sua prospettiva straniante, conferisce agli avvenimenti narrati – che pure sono reali e parte integrante della biografia di Aub – lo status di finzione narrativa.