Giuseppe Baretti (Torino 1719-Londra 1789), poliglotta e traduttore, lessicografo, autore di teatro, docente di Italiano a Londra e tanto altro ancora, con il suo stile di originalissimo nerbo è fra i nostri maggiori scrittori e il primo a comprendere modernamente che critica letteraria e giornalismo, o multimedialità, potevano saldarsi in un patto gravido di conseguenze formali ed etiche per la cultura europea. Questo volume – che si fregia del patrocinio dell’Accademia della Crusca – raccoglie gli atti del Seminario di studi del 15 dicembre 2020, organizzato dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Tricentenario della Nascita di Giuseppe Baretti, istituito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con D. M. n. 26 del 30-01-2019, su istanza del CISESG-Centro Internazionale di Studi Europei Sirio Giannini di Seravezza. Il lettore entrerà da un punto di vista multiprospettico nella “officina” di Baretti e potrà riflettere sulla sua lungimiranza linguistica e sulla sua motivata e vitale idea di stile. Lingua e stile, in senso forte, capaci di costituire un’opera critica alla cui base è la fruttuosa tensione con il metodo scientifico di Galileo, e, in generale, una scrittura sempre plastica e avvincente, tra le più persuasive della nostra letteratura nella consapevolezza dei suoi strumenti, della parola-cosa. Correda il volume la riproduzione di una scelta di pagine dalla Easy Phraseology (1775), prova “dal vivo” non solo della lingua e dello stile di Baretti, ma anche della sua attuale didattica della lingua italiana.