Come passare da indagini puramente statistiche, che ci danno solo una misura degli usi lessicali, allo studio qualitativo della grana specifica di fenomeni discorsivi e culturali divenuti finalmente osservabili? Come trasformare la semplice circolazione dei documenti sotto formato digitale in un'occasione per rendere più interpretabili i testi e le loro connessioni semantiche? Come orientarsi nel Web senza imporre la rigidità di parole-chiave e un'architettura delle conoscenze predeterminata? Come coltivare un atteggiamento vigile nei confronti dei materiali discorsivi che circolano in rete? Più tecnicamente, come articolare dei criteri di analisi locali che vertono sul lessico e sulle costruzioni morfosintattiche con dei criteri globali che interessano invece i generi testuali e il discorso sociale a cui appartengono?
Questo libro, scritto da uno degli autori di punta della linguistica internazionale, è il più importante contributo recente alla fondazione di una semantica del corpus, in grado di fare piazza pulita di una serie di luoghi comuni della vulgata semiotica e filosofica e di prospettare dei metodi operativi e sorvegliati di studio delle banche dati, dei patrimoni testuali e del Web. La dimensione empirica della ricerca si articola con un rinnovato impegno etico dello studioso, come testimonia l'implacabile investigazione dei siti razzisti di cui vengono qui presentati i risultati.
La profondità del lavoro di Rastier accompagna il lettore più esigente, ma anche il neofita, dato che vi è un'introduzione ai fondamenti della linguistica, succinta quanto ficcante, che permette poi di cogliere, con grande chiarezza, i riduzionismi a cui certe correnti analitiche e cognitiviste fanno ricorso.
François Rastier (1945) ha iniziato una brillante carriera di linguista fin da giovanissimo, a fianco di A.J. Greimas, ma ha poi proposto un proprio autonomo progetto teorico, quello di una semantica interpretativa, che ha influenzato un'intera generazioni di studiosi. Il rigore cristallino della sua ricerca si unisce a un'attitudine federatrice delle scienze e delle arti del linguaggio: alla lezione di Saussure vengono allora coniugati gli apporti dell'ermeneutica e della filologia al fine di promuovere una semantica testuale storica e comparativa. Tra i più prestigiosi Direttori di ricerca del CNRS, Rastier ha posizionato il suo progetto intellettuale all'interno del programma più generale di una semiotica delle culture. In lingua italiana sono usciti Arti e scienze del testo (Roma, 2003) e Ulisse ad Auschwitz. Primo Levi, il superstite (Napoli, 2010), ma tra i suoi numerosi lavori vanno ancora menzionati Sémantique interprétative (1987) e Sémantique et recherches cognitives (1991), oramai due classici della linguistica contemporanea.