Ogni frase racconta una storia. Non solo per i contenuti che esprime, non solo per quanto dice. La racconta pure per come lo dice, per le relazioni che cela o manifesta, per la sua sintassi. Anche da questo punto di vista ogni frase ha una storia da raccontare. Un parlante di madre lingua italiana non può sentir pronunciare Saperti è tranquillizzante senza avvertire chiaramente qualcosa che non va. Perché, allora, Saperti qui è tranquillizzante, diversa in superficie di poco, è ineccepibile? Perché si può tranquillamente proferire Loro si conoscono bene, ma non Loro si sembrano bene? Ecco: le frasi, soprattutto se poste a contrasto, se osservate in coppie pertinenti, hanno storie da raccontare. E sono storie come queste che gli autori hanno inteso narrare. Come immagini al microscopio di un biologo che mette a fuoco la fitta trama di un tessuto, i test utilizzati consentono di osservare interdipendenze sintattiche di non comune complessità e meccanismi intrinseci alla lingua dei quali il parlante è in genere ignaro.
Ignazio Mauro Mirto, PhD in Linguistica generale (Cornell University, Ithaca, New York State), insegna all’Università di Palermo. Per ETS ha già pubblicato The Syntax of the Meronymic Construction (1998), Fare. Elementi di sintassi (2003, con Nunzio La Fauci), Maniere di fare (2015) e, come curatore, la miscellanea Le relazioni irresistibili (2014).
Stefania Trabona, palermitana di nascita e berlinese d’adozione, ha conseguito la laurea magistrale in Teorie della comunicazione presso l’Università di Palermo.