La cosiddetta “riforma Gelmini” in nome della semplificazione obbliga gli statuti universitari a prevedere l’accorpamento in un unico organo (ambiguamente chiamato Dipartimento) delle attività di ricerca e di didattica.
Di conseguenza, tra il luglio 2011 e il febbraio 2012, il Senato accademico ristruttura l’Università di Pisa in 20 nuovi Dipartimenti, sostituendo l’assetto ottocentesco in Facoltà (le 8 “storiche” aumentate nel 1955 da Economia, nel 1969 da Lingue e letterature straniere e nel 1970 da Scienze politiche) e Istituti (riformati per legge, negli anni ’80 e ’90, in 51 Dipartimenti).
Così alla mezzanotte del 18 settembre 2012 è scomparsa la Facoltà di Lettere e filosofia il cui apporto allo sviluppo culturale italiano e internazionale è notoriamente riconosciuto, e che queste pagine vogliono semplicemente aiutare a ricordare con il servizio di un po’ di cronache e di un po’ di nomi, riuniti e ordinati.
Quasi un Annuario… e non una storia della Facoltà, che richiederebbe ben altra impostazione ed altro spessore e che pure meriterebbe di essere scritta, dal momento che i volumi della grande Storia dell’Università di Pisa sono fermi all’Unità d’Italia ormai da troppi anni.
Carlo Da Pozzo