Dice l’autore: «Perché questo titolo? Perché esso rappresenta una sorta di stato dell’anima, una predisposizione interiore che, pur nella sua concisione, è stata una conquista cui sono arrivato attraverso esperienze scolastiche, in quanto maestro di scuola primaria, in situazioni esistenziali non propriamente didattiche, ma che rappresentano sempre e comunque occasioni di formazione, e nell’attività di insegnamento e di ricerca come professore universitario. L’ho nominata creatività sostenibile. Ad accompagnare questa autobiografia (evidente soprattutto nella prima parte dello scritto) sono presentate alcune riflessioni socio-pedagogiche e un capitolo, piuttosto articolato, che ne sintetizza il risultato nei suoi fondamenti pedagogici e filosofici: la creatività sostenibile vista come stile educativo e come dimensione per l’esegesi del sé. Alla fine, però, non poteva non esserci la musica e, in particolare, Claudio Abbado con i suoi solisti de L’orchestra Mozart, così che si possano recepire corrispondenze tra musica e sensibilità educativa (ambedue afflati instabili ma tendenti al rigore). Citando Gramsci, ne deriva che esiste sempre un passaggio dal sapere al comprendere, al sentire e, viceversa, dal sentire al comprendere, al sapere, intese come qualità interrelate della persona; insomma non si può separare homo faber e homo sapiens, presupposti di una intellettualità diffusa».
Roberto Albarea, già Ordinario di Pedagogia Generale e Sociale all’Università degli Studi di Udine, è docente presso lo IUSVE (Istituto Universitario Salesiano Venezia). È autore di monografie, saggi ed articoli, apparsi in edizioni e riviste nazionali ed internazionali, riguardanti la filosofia dell’educazione, l’educazione estetica e musicale, la pedagogia della sostenibilità.
Tra le sue ultime pubblicazioni: Creatività sostenibile. Uno stile educativo (Padova 2006), Sostenibilità in educazione (Udine, 2006), Figure della goffaggine. Educatori senza magistero (Pisa 2008), La nostalgia del futuro (Pisa 2012), Contributi pedagogici alla Psicologia dell’educazione (Padova 2014). Luci peregrine, sospese, diffuse (e soffuse). Letteratura e formazione (Pisa, 2015). È direttore scientifico della rivista IUSVEducation.