Le appassionate testimonianze di chi l’ha conosciuto, di chi ha con lui collaborato ma anche di chi lo ha studiato e letto ci mostrano Mazzino Montinari nell’intreccio della sua figura, della sfera del suo privato, con la vita pubblica dell’intero paese, in un’epoca in cui, più di oggi, la cultura, alla quale Montinari si era consacrato, sembrava rappresentare uno strumento irrinunciabile per comprendere la realtà e per agire su di essa. E così, decennio dopo decennio, di Mazzino Montinari viene ricostruita la storia, in quella che è una lezione ininterrotta, anche se interpretata da diverse voci.
Umberto Baldocchi, laureato in Lettere e in Storia all’Università di Pisa, borsista del MAE e del CNR a Varsavia e Budapest negli anni Settanta e Ottanta, è dottore di ricerca in Storia del federalismo e dell’unità europea presso l’Università di Pavia. Ha lavorato come insegnante di storia e filosofia nei licei e come supervisore e docente nei corsi SSIS della Toscana. Ha coordinato un progetto europeo Comenius per la formazione dei docenti di storia. Autore di svariate pubblicazioni, è stato coautore di un manuale di storia per licei.
Giorgio Montinari (1966) è uno dei quattro figli di Mazzino e Sigrid. Dopo la maturità classica a Firenze, studia conservazione dei beni culturali a Udine, per poi specializzarsi in storia dell’arte a Firenze. Finiti gli studi, si dedica all’attività editoriale, soprattutto in ambito accademico. Attualmente è funzionario del Dipartimento della Funzione Pubblica - Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Giuliano Campioni, storico della filosofia, allievo alla Scuola Normale, ha lavorato al completamento dell’edizione italiana Colli-Montinari delle Opere e dell’Epistolario di Nietzsche sulla cui filosofia, le sue fonti e la sua fortuna, ha pubblicato più volumi e saggi in Italia e all’estero. È autore di studi sulla filosofia italiana (sull’attualismo e positivismo) e sulla cultura francese dell’Ottocento.
Vivetta Vivarelli è stata assistente di Mazzino Montinari presso la Facoltà di Magistero di Firenze e successivamente professore ordinario presso la Facoltà di Lettere della stessa Università. Ha pubblicato libri e numerosi saggi in Italia e in Germania su Goethe, Hölderlin e Nietzsche. Di quest’ultimo ha studiato in particolare la fortuna, le fonti e il suo rapporto privilegiato con autori quali Emerson, Montaigne e Pascal.
Renate Müller-Buck, germanista, laureata all’Università di Tubinga, è stata chiamata da Mazzino Montinari come lettrice di lingua e letteratura tedesca presso la Facoltà di Magistero di Firenze (1980-85). Primi lavori per l’edizione critica. Dal 1986, ricercatrice presso la Technische Universität di Berlino. Lavoro al commento storico-critico dell’epistolario di Nietzsche dell’edizione Colli-Montinari. Numerose pubblicazioni su Nietzsche su riviste internazionali e traduzioni dall’italiano, inglese e francese. Collabora a trasmissioni culturali radiofoniche (SFB di Berlino e Südwestrundfunk).