InFormAzione, un'espressione che racchiude tre significati: Informazione, Formazione, Azione. Si fa di tutto per non vedere, o per occultare, l'iniqua distribuzione di salute, morte e malattia nel mondo, e la sofferenza che ne deriva, perché conoscerle può essere doloroso ed è difficile muovere un dito. Spesso si fanno scelte senza capirne le implicazioni. Conoscenza e formazione sono invece la base per un agire consapevole che miri a ridurre le disuguaglianze, soprattutto quando si tratta della salute delle persone: di tutte le persone del mondo.
InFormAzione declina le tre parole analizzando quello che, in ambito sanitario, raccontano, non raccontano, o raccontano solo in parte i media. Quello che si fa, non si fa, o si cerca di fare nelle università. Quello che fanno, non fanno, o dovrebbero fare le istituzioni e la società civile. Perché la salute del mondo richiede cittadini informati e attivi. Governi impegnati a salvaguardare questo bene comune, agendo anche sui suoi determinanti sociali e ambientali. Una società civile competente e capace di uno sguardo globale, pronta a fare pressione su chi deve prendere decisioni sul diritto alla vita di milioni di persone.
InFormAzione richiama alla responsabilità individuale e collettiva. Responsabilità necessaria in un mondo in cui, accanto a Paesi a capitalismo avanzato e a quelli con tassi di crescita economica da rivoluzione industriale, persiste la disperazione di popolazioni per le quali la salute, lungi dall'essere un diritto, è un miraggio.
Questo è il quarto rapporto dell'OISG (Osservatorio italiano sulla salute globale, www.saluteglobale.it), un'associazione che ha come finalità la promozione del diritto alla salute a livello globale e che si propone di fornire a istituzioni, enti, organizzazioni della società civile e a tutti i soggetti interessati strumenti di analisi, valutazione e decisione per la definizione di strategie e azioni appropriate.