'Fräulein Klarinette', 'signorina clarinetto', così Brahms amava soprannominare il clarinetto e il clarinettista Mühlfeld, la cui maestria aveva ispirato al compositore il Trio op. 114, il Quintetto op. 115 e le Sonate op. 120, capolavori scritti negli ultimi anni di vita che posseggono modernità di linguaggio assieme a uno spiccato significato di epilogo e di sintesi dell'attività creativa brahmsiana. Come mette in risalto Michael Struck nella Prefazione, Andrea Massimo Grassi – clarinettista la cui attività di interprete è sempre sostenuta da un profonda ricerca musicologica – offre con questo libro un contributo particolarmente notevole nell'ambito della genesi delle opere brahmsiane. Il punto di partenza è ambizioso e insieme convincente: la loro genesi – raccontata attraverso le testimonianze del tempo, molte delle quali tradotte per la prima volta in italiano – la storia della loro pubblicazione e della prima ricezione. A ciò si aggiungono riflessioni sul processo compositivo, sul pensiero musicale e sulle peculiarità della scrittura di Brahms che allargano ulteriormente l'orizzonte della ricerca. Dunque, un libro sulle straordinarie opere per clarinetto della tarda maturità del compositore che contribuisce alla comprensione dell'intera opera di Johannes Brahms.