"Lo squillo del telefono infranse il fragile silenzio della notte. Non era cosa rara, per il commissario Rangovalli, venire svegliato nel pieno del sonno. Eppure farci il callo non era semplice. Fu col tono lamentoso e leggermente irritato delle ore antelucane che assicurò al collega che sarebbe arrivato di lì a pochi minuti. Infilò stancamente l'uniforme, aprì la porta e fu abbracciato dalla densa nebbia della notte milanese. Novembre è un mese ben infame.
La scena del delitto era a pochi isolati da casa sua. Si trattava del Franco Parenti, nientemeno. La sera prima si era tenuta una conferenza o cos'altro mai sulle opere di Carlo Emilio Gadda, quello strano scrittore di cui si dice sia così fondamentale. Personalmente non ci aveva mai capito granché, per quanto ne sapesse di libri e di letteratura. Sul posto trovò diversi agenti pronti a rivolgergli un saluto ufficioso cui badò appena. Si diresse a passi sicuri verso il palco, deciso a sbrigare la faccenda il più in fretta possibile e tornarsene a dormire. La sua attenzione fu però presa dalla bizzarria della situazione che gli si presentava; quando si è del mestiere, orrori e pazzie diventano ordinaria amministrazione. Non in questo caso.
Un omicidio. L'uomo era stato trovato in una pozza di sangue, al centro del palco, con le braccia aperte a crocifisso. Nessuno del teatro sembrava conoscerlo, e non era provvisto di alcun documento d'identità né effetto personale che non fossero gli abiti che indossava, desueti a tal punto da far parlare di un'altra epoca. Corporatura media, con più baffi che capelli, e, anche nella morte, un enigmatico cipiglio altero e insieme sconfitto, come di sovrano detronizzato. La sera prima, dopo l'evento, che alcuni dei presenti gli riportarono essersi trattato dell'assegnazione di un premio, sì, a dei ragazzi delle scuole, gli addetti ai servizi avevano ripulito e chiuso a chiave, come ogni giorno. Uno di questi, poi, aveva raggiunto gli amici in un bar lì vicino, finché poco dopo mezzanotte, mentre si avviava verso casa, si era accorto di aver dimenticato l'iPhone, ricordandosi altrettanto sicuramente, così riportò il tipo, di averlo lasciato nel ripostiglio dietro il palco in Sala Grande. Avendo le chiavi del Parenti in tasca, almeno quello, aveva deciso di andare a riprenderselo, non si sa mai, e poi non si dorme mica bene senza quel gadget. Una questione davvero di cinque minuti, entrando dal retro. Luci. Attraversare l'antepalco. Perché lo sgabuzzino è dall'altro lato del corridoio di servizio. Era così che aveva visto.
Il cadavere sul palco."
dal Prologo (a ventotto mani)
Detecting Italy pubblica scrittura ultraesordiente.
Ne fornisce l'occasione il Gadda Giovani, categoria giovanile dell'Edinburgh Gadda Prize.
Edinburgh Gadda Prize, Gadda Giovani e Detecting Italy fanno parte degli Edinburgh Gadda Projects, iniziativa ideata e diretta da Federica G. Pedriali.
The Edinburgh Gadda Prize - www.gaddaprize.ed.ac.uk.
In questo volume hanno ultraesordito:
Eugenio Amato, Carmen Biello, Razvan Brastin, Eugenio Cannovale, Giulia De Rosa, Giulia Galdino, Joshua Giovanni Honeycutt, Alessia Iannicelli, Maria Elena Ienaro, Giulia Limbrici, Ilaria Masala, Marco Michelutti, Francesca Palmisano, Vittoria Ravagnolo, Lorenzo Uccheddu, Paolo Vacca, Eugenia Giovanna Veroux, Jasmine Maria Wiley.