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Andare oltre il luogo comune, le facili dicotomie dove il bene e il male hanno un confine preciso. Gli scatti di Nili Bassan – giovane e straordinaria fotoreporter israeliana – ci portano in una "zona grigia" dove emerge l'umanità delle persone ancor prima del loro credo religioso, culturale o politico.
48 immagini per capire che il fanatismo, l'odio, la guerra assumono forme diverse, ma hanno una radice comune, che abita sempre una sola casa: la nostra mente. Si uccide, dimentica, tradisce sempre in nome di qualcosa o qualcuno.
Il bambino ferito in un ospedale o il militare che piange il compagno morto ci raccontano il sogno spezzato della gente di Terra Santa, dell'una e dell'altra parte. Per maturare una consapevolezza. Sarà solo attraverso la lingua universale dei gesti e dei simboli che questa terra potrà rivedere la pace. Come ci insegnano quelle donne israeliane e palestinesi che superarono il confine per incontrarsi e fare insieme il pane nel forno di Samar Sahhar.
Nili Bassan, Gerusalemme, 33 anni, fotoreporter , con sangue bulgaro e addosso un nome che suona arabo. Sue immagini hanno riempito le prime pagine di quotidiani israeliani, americani, inglesi, danesi, italiani.
Testi di: Luca Del Re , Enrico Catassi, Raffaele Palumbo, Alfredo De Girolamo