In occasione delle celebrazioni galileiane nel quadricentenario dell'invenzione del cannocchiale, ricordiamo Galileo Galilei con la riedizione di una leggera, pungente e quanto mai attuale operetta letteraria.
Graffiante espressione di anticonformismo e, al contempo, indice del disagio pisano, acuito dall'obbligo granducale per i docenti dell'Ateneo di indossare l'ingombrante palandrana anche al di fuori delle occupazioni propriamente accademiche, l'agile poema di Galileo Galilei si configura soprattutto come un gradevole divertissement letterario-goliardico nel quale la tradizione bernesca si innesta su topoi consueti, che vanno dal vagheggiamento di una ingenua e ormai perduta etą dell'oro alle frecciate anticlericali, dal paradosso sull'opportunitą paritaria del nudismo fino a doppi sensi e lazzi pesanti. L'abito dottorale, pił o meno sontuoso, costituisce insomma una maschera fittizia che non attesta certo il valore scientifico di chi la indossa.
Il poemetto galileiano si arricchisce in questa nuova edizione di un'originale e curata traduzione in inglese, in modo da rendere comprensibile anche all'estero l'amara attualitą del testo.
Con scritti di: Giovanni Bignami, Valeria Finucci, Maurizio Rippa Bonati, Federico Tognoni, Lucia Tongiorgi Tomasi, Roberto Vergara Caffarelli