Nel pieno della crisi dei mercati finanziari nessuno capisce bene come funzionano i futures e quali criteri li guidano. Il libro ricostruisce la loro dinamica da un punto di vista semplice, ma molto potente: il modo in cui la finanza usa e produce il tempo.
I mercati finanziari comprano e vendono futuro: i derivati, ad esempio, si rivolgono al futuro, che sappiamo di non conoscere, e promettono di proteggere dai rischi: promettono cioè di trattare nel presente questo avvenire imprevedibile. Non è detto però che la cosa funzioni: l'esperienza ha mostrato che proprio il tentativo di proteggersi dai rischi produce altri rischi, e il futuro si realizza in modo diverso proprio in conseguenza dell'uso dei derivati. La crisi si genera quando sembra di aver già usato il proprio futuro, e di non avere più possibilità aperte quando questo poi si presenta.
Se non si tiene conto del ruolo del tempo il movimento della finanza appare puramente virtuale e guidato da un'irrazionalità incomprensibile, nonostante l'uso di computer e di complesse tecniche formalizzate. Se questo ruolo, invece, viene considerato, i movimenti enigmatici della finanza diventano molto più chiari, si capisce come la crisi si è prodotta e come si sta evolvendo.
Elena Esposito insegna Sociologia della Comunicazione all'Università di Modena e Reggio Emilia. Ha pubblicato numerosi saggi sulla teoria dei sistemi sociali, sulla teoria della memoria e sulla teoria della moda, tra cui Soziales Vergessen. Formen und Medien der Gedächtnis der Gesellschaft, Suhrkamp, Frankfurt a.M., 2002 (versione italiana parziale Laterza, Roma-Bari, 2001); I paradossi della moda. Originalità e transitorietà nella società moderna, Baskerville, Bologna, 2004 (versione tedesca Suhrkamp, Frankfurt a.M., 2004); Die Fiktion der wahrscheinlichen Realität, Suhrkamp, Frankfurft a.M., 2007 (versione italiana Probabilità improbabili, Meltemi, Roma, 2008).