Qualche anno fa Papa Francesco ha consigliato la lettura de Il padrone del mondo, capolavoro di Robert Hugh Benson (1871-1914), favorendo così la riscoperta di un raffinato intellettuale inglese dei primi anni del Novecento e di un romanzo un tempo molto noto, oltre il quale, però, si cela una vasta produzione letteraria che spazia dai romanzi storici a quelli di carattere teologico e spirituale. Spaventato dall'apostasia e dalla secolarizzazione che vede avanzare nel mondo che lo circonda, che un umanitarismo privo di Dio avrebbe arrecato all'uomo e alla società. Lo studio presenta dunque, indagando il labile confine tra distopia e utopia, un'analisi del pensiero politico del sacerdote cattolico e della sua ostinata difesa dell'autonomia e della libertà dei singoli, soffermandosi su origini e contenuti dei principali scritti bensoniani e in particolare de Il padrone del mondo (1907) e de L'Alba di tutto (1911).
Carlo Morganti, docente di Storia delle dottrine politiche presso il Dipartimento di Scienze politiche dell'Università di Pisa, si interessa da tempo di pensiero politico cattolico d'inizio Novecento, con particolare riguardo alle aree italiana, tedesca e inglese. È autore di monografie, saggi e articoli, tra cui Il PPI e la scissione a destra: crisi o rinnovamento del centrismo popolare?, ne «Il Pensiero Politico», 2022, Hilaire Belloc. Fede e politica nell'Inghilterra del Primo Novecento, Genova, 2019, Comunità e Stato, Europa e Occidente. La politica secondo Guardini, Firenze, 2016.