Un intero libro per parlare di una sola opera pittorica: di che stupirsi? Perché la monografia è canonica solo per romanzi o film, e non per i quadri? Certo non bastano gli 86 milioni di dollari spesi pochi anni fa per acquistarlo a spiegare il ruolo cruciale del Trittico 1976 nell’opera di Francis Bacon. Un numero inusuale di elementi figurativi, una costruzione tanto sghemba quanto ostentatamente organizzata, una rete di rinvii ad altri quadri del catalogo baconiano, una nube di possibili allusioni letterarie: questo ed altro ancora è il trittico preso ad oggetto da un’analisi che vuole offrirsi anche come un’esemplificazione metodologica per uno studio di corpus.
Emerge come nucleo tematico principale la “maledizione del corpo”, che Bacon percepisce come millenaria. Essa ha come interlocutori ideali Eschilo ed Eliot, ma le tangenze poetiche non sono che lo sfondo per enunciare un inedito riscatto della carnalità, senza sublimazioni nel mito o nella poesia. Gli scontri ermeneutici con l’opera baconiana, e con il corpus a cui viene ricondotta, finiscono per interrogare costantemente i fondamenti teorici dell’analisi; di qui il fatto che sono state stilate una serie organizzata di note a margine, giunte infine a comporre un autonomo testo d’accompagnamento, che è poi una riflessione globale sulla semiotica della pittura.
Pierluigi Basso Fossali già ricercatore presso l’Università IULM di Milano, è attualmente professore ordinario di semiotica all’Università Lumière Lyon 2 e fa parte del Laboratorio Icar. È condirettore della rivista internazionale Signata. Annales des sémiotiques. Ha pubblicato una decina di libri in cui la semiotica è messa in relazione con le teorie estetiche contemporanee (Il dominio dell’arte, Roma, Meltemi, 2002), la filmologia (Confini del cinema, Torino, Lindau, 2003; Interpretazione tra mondi. Il pensiero figurale di David Lynch, Pisa, ETS, 2006), la Consumer Science e il Marketing (La promozione dei valori, Milano, FrancoAngeli, 2008), le teorie della percezione (La tenuta del senso, Roma, Aracne, 2009). Con M.G. Dondero, ha scritto inoltre Sémiotique de la photographie (Limoges, Pulim, 2011), mentre il suo libro più personale resta Vissuti di significazione (Pisa, ETS, 2008). Recentemente ha anche pubblicato un manuale che esemplifica il lavoro didattico compiuto negli anni (Semiotica a prova di esperienza, Milano, Unicopli, 2013).