Da troppo tempo il dibattito sul tema del restauro è come sospeso, mentre sul piano operativo tanti sono stati, specie nell’ultimo decennio, gli interventi importanti ed innovativi, specialmente al di fuori dell’Italia. Da noi l’argomento pare di esclusiva competenza degli Enti di tutela, che, attraverso le prescrizioni ed i nulla osta, “guidano” il protocollo di intervento lasciando a noi architetti un ruolo assolutamente marginale, di svolgimento di un dettato, senza poter “comporre il tema”.
Questa pubblicazione, organizzata in editor su tre livelli di nozioni – da quella più generale che racconta del restauro nell’ambito generale dell’architettura, agli esempi realizzati, alla descrizione ed illustrazione delle operazioni di esecuzione del lavoro – vuole dare un contributo di idee sul progetto di “restauro” e fornire uno strumento per la lettura critica degli interventi.
Il restauro non è altro che un progetto di architettura. Quando un architetto esegue un restauro deve metterci qualcosa di suo, la sua conoscenza e la sua sensibilità; le tecniche e le teorie sono fondamentali, ma non può limitarsi ad un mero esercizio stilistico o ad una semplice trasposizione di buona tecnica. Il progetto di restauro deve sì nascere da uno studio approfondito del contesto, ma deve avere anche “un’anima” che è quella del suo progettista che dovrà, con la sua personale attitudine, aggiungere, togliere, trasformare, insomma “intervenire” sul manufatto, adeguandone la funzione, perché possa tornare ad essere Architettura.