Varcare la soglia del Cimitero Monumentale di “Pinti” è come entrare in una città silenziosa e dormiente, poiché i defunti, come dicono gli epitaffi, dormono e riposano. Passeggiare in questo luogo permette di comprendere, in modo diverso, la storia, l’arte, la cultura delle persone che vi hanno trovato sepoltura, aspetti della loro esistenza che riescono a trasmettere, come fossero ancora in vita. Archivio di pietra, museo a cielo aperto, il cimitero di “Pinti” raccoglie i ricordi e le memorie di chi non è più, ma che viene reso presente, grazie al linguaggio espresso da questo luogo intriso di humus culturale e di storia fiorentina.
L’autore ha percorso un insolito viaggio tra coloro, che pur assenti, instaurano un rapporto con i viventi e si raccontano. Il lettore diventa così visitatore e, come tale, potrà osservare, immaginare e dialogare con le persone, protagoniste delle storie raccontate da loro stesse in questo libro.
Alessandro Panajia ha al suo attivo numerose pubblicazioni, orientate verso la storia e la cultura dell’Ottocento. Fra le più recenti per le Edizioni ETS si segnalano: Dal Lungarno ai Navigli – Il carteggio di Lyda Prini Aulla Trotti Bentivoglio (2013) e Giuseppe Giusti a Milano - Tracce del poeta in un archivio privato lombardo (2013). Ha recentemente curato per la Fondazione Palazzo Blu di Pisa la mostra Je vous écris de Pise – Pisa nell’album di una famiglia francese dell’Ottocento, alla quale è affiancato il volume Je vous écris de Pise – Pisa nel carteggio di una famiglia francese dell’Ottocento. In ambito fiorentino nel 2014 ha pubblicato Fiesole: esilio di bellezza/Fiesole: The Elysium of Beauty.