È a una responsabilità senza pari che Derrida espone in questo libro la psicanalisi: sarebbe l’unico discorso che possa oggi affrontare senza alibi la crudeltà in tutte le sue espressioni. Il filosofo francese riprende così la tradizione degli scritti politici di Freud, che hanno posto al centro della riflessione psicanalitica l’osservazione che alcune espressioni della vita psichica dell’uomo sembrano regolate dalla cosiddetta pulsione di morte, che è l’agire crudelmente verso gli altri, ma anche verso di sé.
In quest’opera la psicanalisi viene spinta verso aperture coraggiose e impossibili: si tratta per la psicanalisi di farsi occasione di ospitalità per l’altro che arriva, l’arrivante, rinunciando ad ogni aspettativa e ad ogni garanzia, senza alibi appunto.
Jacques Derrida (1930-2004), filosofo, ha insegnato prevalentemente a Parigi e negli Stati Uniti. Le sue opere, tradotte in molte lingue, continuano ad essere oggetto di studi e di convegni. Tra quelle in cui più intenso è il confronto con la psicanalisi vanno ricordate La scrittura e la differenza (Einaudi 1971), Essere giusti con Freud. La storia della follia nell’età della psicoanalisi (Cortina 1994), Speculare – su Freud (Cortina 2000), L’animale che dunque sono (Jaca Book 2006), Psyché. Invenzioni dell’altro I, II (Jaca Book 2008-2009), La Bestia e il Sovrano I, II (Jaca Book 2009-2010), Il fattore della verità (Adelphi 2010).
René Major, psicanalista a Parigi, è stato l’organizzatore nel 2000 degli Stati generali della psicanalisi. Direttore dal 1979 al 1989 dei Cahiers Confrontation, ha fondato a Parigi nel 2003 l’Institut des hautes études en psychanalyse. Tra le sue opere Lacan avec Derrida: analyse désistentielle (Flammarion 2001) e Sigmund Freud, scritta con Chantal Talagrand (Einaudi 2006).