Cremona civilissima è la storia di un progetto di governo municipale durato circa mezzo secolo, nel quadro di uno sforzo di reciproca presentazione compiuto, quasi a gara, dalle cento città d’Italia all’indomani dell’Unità. Retoriche di legittimazione e istanze di democrazia caratterizzano, nello specifico, la politica scolastica cremonese, oggetto del volume, indagata in ottica interdisciplinare alla luce delle più recenti prospettive storiografiche. Ancora una volta, l’educazione si fa qui stimolo e pretesto per un programma politico complessivo, dietro il quale si confrontano e si scontrano nel tempo diverse concezioni di cittadino e di società.
È da siffatto intreccio di sguardi, suggestioni teoriche e filoni di ricerca che nasce il presente lavoro, occasione per comprendere la storia generale nelle pieghe della dimensione locale e, insieme, omaggio ad una comunità, che forse non sa di essere stata un giorno, in un passato poi non tanto remoto, civilissima.
Matteo Morandi è cultore della materia di Pedagogia e Storia della pedagogia all’Università di Pavia. Dottore di ricerca in Storia (Pisa 2006) e poi in Istituzioni, idee, movimenti politici nell’Europa contemporanea (Pavia 2013), si occupa di storia delle istituzioni educative italiane, tra progetto e attuazione, nonché di storia politico-amministrativa e culturale otto-novecentesca, con particolare riguardo al governo locale, alle politiche scolastiche e ai processi di elaborazione di tradizioni identitarie nell’Italia liberale. Tra le sue pubblicazioni: Garibaldi, Virgilio e il violino. La costruzione dell’identità locale a Cremona e Mantova dall’Unità al primo Novecento [Milano 2009], Patrioti si diventa. Luoghi e linguaggi di pedagogia patriottica nell’Italia unita [a cura di, con A. Arisi Rota e M. Ferrari, Milano 2009] e Lezioni di cose, lezioni di immagini. Studi di caso e percorsi di riflessione sulla scuola italiana tra XIX e XXI secolo [con M. Ferrari ed E. Platé, Parma 2011].