E se a unificare l’Italia (culturalmente, linguisticamente, antropologicamente) fosse stata – anche – l’Arma dei Carabinieri? Se ancor prima della scuola dell’obbligo, della nascita dei partiti politici, della radio, della televisione, fosse stato il paziente e quotidiano lavoro di truppe, sottufficiali e ufficiali dell’Arma a garantire un tessuto di relazione e scambio tra territori altrimenti non comunicanti ed enormemente distanti?
Il presente lavoro nasce da un’intuizione originale e stimolante: allargare la conta degli attori protagonisti nella formazione del (ancorché eterogeneo e debordante) “comune sentimento italiano”; un modo per approfondire il ruolo educativo e pedagogico di un corpo militare fortemente ramificato nel territorio e nell’immaginario nazionale, con una visione speciale del senso dello Stato: improntata dalla ricerca di una “maggior felicità dello Stato”, ma con disciplina ed onore.
La presente ricerca, sociologica e pedagogica, difende l’idea che, in aggiunta alla scuola, alla Chiesa, alla politica, ai mezzi di comunicazione di massa, nella costruzione dell’unità culturale italiana un motore significativo sia stata anche l’Arma dei Carabinieri. Sono stati questi ultimi (ancor prima dell’unità d’Italia) a offrire un lavoro quotidiano di coesione identitaria; creando e riempiendo di volti-azioni-parole un immaginario preciso: con specifiche valenze educative, comportamentali, ideali. Un’eredità che non appartiene soltanto al passato: è ancora viva e vitale.
Corrado Veneziano insegna Lingua e Cultura italiana al Conservatorio di Santa Cecilia. Studioso di didattica e pedagogia, e con una lunga esperienza in ambito artistico (soprattutto teatro e arti figurative), ha lavorato come autore e regista per le trasmissioni di Rai 3 Melevisione-Trebisonda e con la Biennale di Venezia - Settore Teatro. I suoi testi (tra educazione, arte, storia) sono stati pubblicati da Laterza, Giunti, Besa, Meltemi e dalla francese Presses Universitaires de Sainte Gemme. Ha tenuto seminari e masterclass in Accademie e Università italiane e straniere: nella Università di Lanzhou (in Cina), alla Harvard University, alla Luiss Guido Carli, alla VIU-Venice International University. Nel 2014 è stato Visiting professor nella Facoltà di Filosofia della ULB-Université Libre de Bruxelles.
Mariateresa Gammone è professore aggregato nel Dipartimento «MESVA», Università dell’Aquila. Ha partecipato a numerose iniziative internazionali di ricerca, come il progetto europeo «EU and Democratic Values», in collaborazione con le università di Heidelberg, Ludwigsburg, L’Aquila, Canakkale. Ha pubblicato volumi e articoli in Italia, Spagna, Germania, Brasile, Cina, Polonia, Serbia, Turchia, Romania, Stati Uniti.
Francesco Sidoti è ordinario di criminologia dal 1994. è stato segretario del Research Commettee 29 nella International Sociological Association; Guest Scholar presso The Brookings Institution; Docteur de Troisième Cycle, nella École des Hautes Études en Sciences Sociales; borsista CNR con Norberto Bobbio. È membro del Consiglio di disciplina nell’Ordine dei Giornalisti e nell’Università dell’Aquila; referente ANAC per la promozione della cultura della legalità; commissario per l’Abilitazione Scientifica Nazionale alle funzioni di professore universitario.