I cambiamenti che caratterizzano le Università dell’ultimo decennio non stanno solo comportando una crisi del vecchio modello di formazione ma stanno anche generando un “movimento di professionalità” dei protagonisti che la abitano. In particolare, anche a seguito dell’introduzione del Sistema di assicurazione della qualità, la professionalità docente è stata costretta a rimettersi in gioco, a ripensare le sue stesse competenze trovandosi in un guado spaesante tra tradizione e innovazione, tra crisi e progetto, resistenza e nuova riflessività professionale. A partire da tali considerazioni, il volume propone una disamina del concetto di qualità e di benessere connessi al contesto universitario e una rilettura pedagogica del sistema AVA che, nella misura in cui riuscisse a superare le evidenti derive funzionalistiche e tecnocratiche, potrebbe invece rivelarsi uno spazio di “locus of control” generativo di professionalità consapevoli e di benessere organizzativo.
La seconda parte del volume rende conto di una ricerca dell’Università di Foggia dal titolo “Total quality management in ambito universitario: il benessere organizzativo nella prospettiva del sistema AVA” condotta con un campione di docenti sulla percezione della qualità della loro vita professionale e delle possibili ripercussioni sulla qualità della didattica per giungere alla definizione di aree di intervento e di indicatori per la promozione e la tutela “buon lavoro”.
Daniela Dato, professoressa associata di pedagogia generale e sociale, insegna pedagogia del lavoro presso il Dipartimento di Studi Umanistici di Foggia. Tra le sue pubblicazioni più recenti si ricordano Professionalità in movimento. Riflessioni pedagogiche sul buon lavoro [FrancoAngeli, 2014], L’insegnante emotivo [Progedit, 2019], con Cardone e Mansolillo, Pedagogia per l’impresa. Università e territorio in dialogo [Progedit, 2016] e con Cardone, Welfare manager, benessere e cura. Impresa e pedagogia per un nuovo umanesimo del lavoro [FrancoAngeli, 2018].