La carica di governatore di Livorno non è stata finora oggetto di una ricostruzione complessiva. Un vuoto dovuto anche al fatto che tale ufficio non ha eguali nel sistema istituzionale del granducato di Toscana. Il ruolo governatoriale non era pienamente formalizzato, ma era di volta in volta plasmato dal carisma della persona che lo rivestiva, dalle contingenze storiche della città e dai rapporti di forza con il principe. Solo il governatore, infatti, era in grado di comporre i mutevoli interessi dei diversi soggetti sociali e politici che convivevano in questo territorio di frontiera: i mercanti, la comunità ebraica, le élites dirigenti ed i ceti popolari, le rappresentanze estere e le "nazioni", i marinai e le truppe di guarnigione. E per questo poteva rivendicare un'autonomia tutta speciale rispetto alle regole in vigore nel resto del granducato.
Avvalendosi di innumerevoli fonti, si restituisce per la prima volta la storia del Governo di Livorno dall'età medicea fino al suo epilogo, con l'Unità d'Italia. La prospettiva di lunga durata permette di cogliere l'unicità e, allo stesso tempo, il valore universale dei meccanismi di definizione ed esercizio del potere tipici della città labronica, quale modello di convivenza in una comunità complessa eppur non dissimile da quella degli altri porti del Mediterraneo.
Marcella Aglietti insegna Storia delle istituzioni politiche e Società e istituzioni nell'età moderna presso la Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Pisa. Ha pubblicato il volume "Le tre nobiltà. La legislazione nobiliare del granducato di Toscana (1750) tra magistrature civiche, Ordine di Santo Stefano e diplomi del principe" (Pisa, 2000). E' autrice di numerosi saggi ed articoli dedicati alla storia politica ed istituzionale del granducato di Toscana, tra i quali: "La partecipazione delle galere toscane alla battaglia di Lepanto (1571)"; "Il granducato di Toscana negli anni Trenta del Settecento. Il cambio dinastico e la difficile eredità medicea"; "Vita, passioni e trasgressioni delle donne nella Livorno fra Sette e Ottocento"; "Patrizi, cavalieri e mercanti: politiche di nobiltà tra Toscana e Spagna in età moderna"; "Il Governo di Livorno: profili politici ed istituzionali nella seconda metà del Settecento" e ha più recentemente curato il volume "Istituzioni, potere e società. Le relazioni tra Spagna e Toscana per una storia mediterranea dell'Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano" (Pisa, 2007).