Dopo una lacerante guerra civile che ha diviso Atene tra il regime oligarchico appoggiato da Sparta e la resistenza democratica, nel settembre del 403 le due parti siglano i patti di riconciliazione e giurano per l'avvenire di «non rinfacciare il passato». È la prima amnistia politica della storia occidentale, in cui il divieto di ricordare equivale all'obbligo di non vendicarsi per le tante ingiustizie patite nemmeno attraverso rappresaglie giudiziarie. Un obbligo di oblio difficile da rispettare per le vittime dei Trenta tiranni; con esso tuttavia l'oratoria giudiziaria di Lisia, maestro insuperato del genere, deve costantemente confrontarsi. Il libro analizza i diversi racconti lisiani sul terribile biennio 405-403, che ha visto per Atene un rapido susseguirsi di catastrofi (dalla disfatta di Egospotami all'assedio, alla sconfitta nella guerra contro Sparta, all'abolizione della democrazia), anzitutto collocando ogni orazione nel suo originario contesto forense; nel contempo si mette in luce la perizia dell'oratore-logografo nel costruire una narrazione accettabile per la numerosa e variegata giuria popolare, in cui accanto agli ex partigiani democratici potevano sedere anche gli ex sostenitori dell'oligarchia. Lisia, così spesso accusato in passato di opportunismo e cinica manipolazione della verità, si rivela in realtà un interprete straordinariamente abile della necessità collettiva di rielaborare quegli eventi funesti senza riaprire i traumi della guerra civile. Il confronto serrato con le altre fonti disponibili, storiografiche ed oratorie, svela infatti una strategia molto accorta riguardo a cosa ricordare e cosa dimenticare. Contro i fraintendimenti e le semplificazioni che hanno spesso in passato ostacolato la comprensione dell'oratoria da tribunale, il saggio dimostra come essa costituisca uno strumento insostituibile, anche se non privo di ambiguità, per ricostruire la memoria collettiva della restaurata democrazia ateniese. Dino Piovan ha studiato nelle università di Padova, Vienna e Monaco di Baviera, all'Istituto Italiano di Studi Storici di Napoli, all'University College di Londra e all'università di Pisa, dove ha conseguito il dottorato di ricerca in Filologia e letterature greca e latina. Studioso di storiografia greca e di storiografia moderna sul mondo antico, di oratoria attica e della democrazia ateniese, ha pubblicato di recente: Lisia, Difesa dall'accusa di attentato alla democrazia (Padova-Roma 2009) e L'antidemocrazia al potere. La tirannia dei Trenta in Senofonte (Milano 2010).