Il panorama che si presenta a chi si accosta allo studio dell'arte e dell'architettura cremonesi tra Quattro e Cinquecento mostra da una parte alcune importanti emergenze monumentali e pittoriche, celebrate dalle fonti storiografiche del passato e attentamente indagate dalle più recenti letture filologico-critiche, e dall'altra vaste zone d'ombra, che limitano ed ostacolano fortemente la ricostruzione del quadro d'insieme.
In parallelo alle analisi critiche e alle ipotesi attributive, un contributo importante per lo studio dell'arte cremonese giunge dalle ricerche documentarie, ed in particolare dall'indagine del fondo Notarile conservato presso l'Archivio di Stato di Cremona, insostituibile miniera di informazioni, resa ancor più preziosa dalle notevoli lacune che caratterizzano il panorama delle fonti documentarie locali. Il progetto di spoglio sistematico degli atti dei notai operanti in città durante l'età sforzesca, del quale presentiamo ora i primi risultati, fa emergere importanti novità, che consentono di formulare rettifiche e precisazioni rispetto al panorama degli studi e suggeriscono fin da ora nuove prospettive di lettura e di ricerca.
Monica Visioli è ricercatore di Storia dell'arte moderna presso l'Università di Pavia, dove insegna Storia dell'arte lombarda e Letteratura artistica. La sua attività di ricerca è rivolta prevalentemente alla storia della città, dell'architettura e delle arti figurative tra XV e XVI secolo in Lombardia.
Valeria Leoni insegna Archivistica presso l'Università di Pavia, sede di Cremona, svolge attività di ricerca e lavora come libero professionista. Ha pubblicato contributi di carattere storico-istituzionale su Cremona tra Medioevo ed età moderna e ha curato edizioni di fonti documentarie.
Simona Paglioli, laureata in Storia dell'arte, è dottoranda di ricerca presso l'Università Ca' Foscari di Venezia.
Gianantonio Pisati, laureato in Filologia moderna, insegna nelle scuole medie superiori e collabora con l'Archivio di Stato di Cremona.