La celebrazione del centenario della grande guerra a Pescia fu pensata e realizzata in due momenti tra loro complementari: ci fu una mostra rievocativa degli aspetti militari e logistici della guerra, con specifica attenzione alle diverse figure dei soldati pesciatini; e ci fu poi, ben organizzata con scadenze settimanali, una serie di conferenza di storia locale, per vedere la guerra come era stata vissuta a Pescia. Cioè si volle considerare il conflitto armato della grande guerra non solo nella sua realtà militare, ma anche nelle sue conseguenze sconvolgenti della vita civile e famigliare. Ambedue questi aspetti furono veramente sorprendenti, non tanto quasi fossero una novità documentaria e storiografica, ma piuttosto come riesumazione di una realtà già intuita dal pubblico, numeroso e attento, che visitava e ascoltava. O almeno questa fu l’impressione mia e dei miei coetanei, anzi direi di tutti i numerosi nipoti di quei soldati. Gli uomini e le donne cioè della terza generazione, di coloro insomma la cui famiglia era passata dalla grande guerra alla successiva guerra mondiale (dalle Parole del curatore).