Nel Centro Archivistico della Scuola Normale Superiore si trovano le carte che consentono di ricostruire la storia dell’istituzione pisana, ma anche quelle degli studiosi che ne animarono la vita scientifica e culturale. Nato alla fine del 2013 sulla scorta di esperienze di tutela che risalgono almeno alla metà degli anni Ottanta grazie alla lungimiranza di docenti come Paola Barocchi e Mario Rosa, il Centro ha visto arricchirsi rapidamente il suo già cospicuo patrimonio documentario. Nelle stanze del Palazzo della Carovana sono giunti in rapida successione fondi di studiosi che alla Normale hanno lasciato un’orma significativa come allievi o professori: da Arnaldo Momigliano a Claudio Cesa, passando per Arsenio Frugoni, Cesare Luporini e molti altri. Il seminario tenuto nell’istituto di Piazza dei Cavalieri nel 2017 e del quale qui si pubblicano le relazioni intende fare il punto su questo lavoro di acquisizione, riordino e valorizzazione condotto in sinergia con la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana e altre istituzioni. Voci e volti di storici, filologi, pedagogisti e filosofi, di allievi e maestri emergono da un complesso eterogeneo di fonti ora a disposizione degli studiosi. Ne esce un quadro sfaccettato di diverse stagioni della storia culturale e universitaria italiana, che mette in dialogo archivi di istituzioni (la Scuola Normale), di case editrici (La Nuova Italia), di studiosi di diverse discipline: storici come Armando Saitta, filosofi come Giorgio Tonelli, filologi come Michele Barbi.
Daniele Menozzi, già presidente del Centro Archivistico della Scuola Normale Superiore, è coordinatore della direzione della «Rivista di storia del cristianesimo» e membro del Consiglio scientifico dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana. Ha dedicato le sue ricerche al rapporto tra chiesa e società dall’età dei “lumi” al presente. Tra i suoi lavori Chiesa, pace e guerra nel Novecento: verso una delegittimazione religiosa dei conflitti (2008); Chiesa e diritti umani: legge naturale e modernità politica dalla Rivoluzione francese ai nostri giorni (2012); “Giudaica perfidia”. Uno stereotipo antisemita tra liturgia e storia (2014); I papi e il moderno. Una lettura del cattolicesimo contemporaneo (2016).
Francesco Torchiani, svolge attività di ricerca in Storia contemporanea presso la Scuola Normale Superiore, dove ha conseguito il diploma di perfezionamento in Discipline storiche. Di recente ha pubblicato Fortune di Marc Bloch (con Francesco Mores, 2017).