Il volume si incentra sulla figura di Giuseppe Parvis (1831-1909), noto ebanista, formatosi a Torino, emigrato nel 1859 al Cairo e ivi titolare di un laboratorio per la produzione di mobili e oggetti di pregio, improntati ad un gusto orientalista (neomoresco e neoegizio) ispirati dai luoghi e dagli stili antichi, ma abilmente ideati e adattati per rispondere ai desideri di decoro e esotismo delle classi agiate europee ed extraeuropee. Presente nella maggior parte delle grandi esposizioni che si susseguono tra Otto e Novecento, vincitore di premi e di continui riconoscimenti, decoratore e arredatore di una squisita clientela di artisti e colti collezionisti, Parvis è oggi ricordato in numerose pubblicazioni sulle arti applicate del periodo, ma non è stato ancora oggetto di un contributo che ne chiarisse e individuasse lo specifico ruolo artistico.
Manfredo Lapi Gatteschi. Conseguita la maturità classica presso il Liceo Ginnasio G. Galilei di Pisa, entra in Accademia Navale. Durante l’imbarco su unità della Marina Militare, prende parte ad attività operative ivi inclusa la missione Mare Nostrum, contribuendo al salvataggio di numerose vite umane. Dal 2014, è destinato a Roma presso Uffici di Vertice del Ministero della Difesa. Attualmente è in servizio presso il Centro Alti Studi Difesa. Appassionato delle “storie di famiglia” cura e custodisce l’archivio di casa, contenente documentazione a partire dal 1300. È Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Con saggi di: Michele Quaroni, Enrico Colle, Loredana Magazzeni, Giulia Parvis, Ornella Selvafolta, Patrizia Piacentini, Ilde Marino, Cinzia Lacchia, Maria Camilla De Palma, Loredana Pessa, Martina Becattini, E.A. d'Albertis.