Si tratta di una breve monografia dove si esamina un famoso bozzetto scenografico conservato presso il GDS Uffizi con la segnatura 5282A, la cui attribuzione a Sebastiano Serlio (1475-1554) non era mai stata discussa. La prospettiva in cui si distinguono con evidenza alcune architetture della Piazzetta San Marco di Venezia era stata messa in relazione con la ristrutturazione del foro marciano da vari studiosi (Tafuri, Zorzi, Olivato, Fossati, Onians). Il lavoro presente identifica invece in questa immagine, sulla base di un’analisi stilistica e iconologica e di numerosi riscontri documentari, il progetto scenografico per una commedia di Nicolò Secco (1509 ?-1560), nota nella versione a stampa con il titolo L’Interesse, ambientata a Venezia e rappresentata a Milano il 30 dicembre 1548 durante le feste in onore di Filippo d’Asburgo (poi Filippo II). Esso offre lo spunto per indagare la personalità del Secco, capitano di giustizia, commediografo, scienziato ed architetto dilettante, esperto di prospettiva e di piantazioni militari, probabile autore anche del progetto scenografico per la sua commedia. In particolare vengono messi in rilievo i suoi rapporti con Girolamo Cardano e Tiziano Vecellio, significativi anche in relazione alla rappresentazione della commedia. L’analisi iconologica conferma le valenze politiche attribuite a questa scena, in sintonia con il programma ideologico imperiale di Carlo V. Il saggio è accompagnato da un commento a un testo poco noto: la dedica della edizione postuma della commedia L’Interesse (Venezia, F. Zilietti, 1581), a firma di Evangelista Ortense e in omaggio all’attrice Vittoria Piissimi. Nella dedica è contenuta una interessante testimonianza sulla educazione della Piissimi, che integra la biografia lacunosa di una tra le prime grandi attrici professioniste, e dà un significativo contributo alla questione della comparsa delle donne attrici sulle scene.